Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
324 | sul mare delle perle |
Volete mettervi alla nostra testa? La rivoluzione trionfa dappertutto.
— Non comprendo — rispose Jean Baret, che non sapeva raccappezzarsi di quella entusiastica accoglienza.
— Abbiamo saputo che Amali è sbarcato coi suoi pescatori di perle per riconquistare il trono e vendicare suo fratello e tutta la popolazione è insorta contro il marajah. Siamo stanchi di questo tiranno che anche ieri ha gettato in pasto ai coccodrilli il suo primo ministro e due capitani, che si erano permessi di contraddirlo. La città è in fiamme e dappertutto si combatte per assalire il palazzo reale che è difeso dai candiani. Abbiamo proclamato Amali marajah.
— Amali ha rinunciato al trono ancora prima di conquistarlo — disse Jean Baret — ma qui vi è il suo successore.
— Siete voi?
— No, Maduri, il figlio dell’assassinato generale, il legittimo erede del trono di Jafnapatam.
— Dov’è?
— Eccolo!
Jean Baret si slancia sulla seconda lettiga, strappa la tela, svolge rapidamente la rete e al popolo stupito mostra il giovane principe.
Un grido uscito da mille bocche scoppia.
— Viva Maduri! Viva il nostro marajah!
Dieci braccia sollevano il palanchino e portano in trionfo il giovane. L’entusiasmo è al colmo; un vero delirio invade gl’insorti.