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cap. xxi. — l'insurrezione 319


— Ci è sfuggito col primo drappello.

— Ed il secondo?

— L’abbiamo raggiunto e distrutto.

— Distrutto; — esclamò Jean Baret impallidendo. — E Maduri?

— È caduto vivo in nostra mano.

Il francese si sentì bagnare la fronte da un sudore ghiaccio.

— Maduri preso! — esclamò — allora tutto è finito. Povero Amali! Non ha fortuna!

— Signore, — disse Durga, che pareva annichilito da quell’inaspettata notizia. — Possiamo considerarci come morti.

Jean Baret non rispose; non sapeva più trovare parole. Quel colpo lo aveva completamente atterrato.

Intanto tre palanchini erano stati portati e uno era già occupato, essendo coperto da una fitta tela, non si poteva vedere chi ci fosse sotto, però era facile indovinarlo.

— Sarà Maduri, — balbettò il francese. — Se potessi indovinarlo! E se....

Gli mancò il tempo di compire la frase. Due uomini lo sollevarono, lo imprigionarono strettamente entro una rete dalle maglie fitte e solidissime e lo gettarono su un palanchino, coprendolo con una spessa stoffa, che gl’impediva di fare il più lieve movimento.

Quattro uomini lo sollevarono e partirono di corsa, seguiti dagli altri due palanchini che portavano Durga e Maduri e da una scorta di cento uomini.