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cap. xviii. — l'assalto alla rocca | 271 |
si chiuderà se non quando tu avrai ucciso mio fratello.
— La vendetta può essere meno crudele di quella che tu supponi — disse Amali.
— Qual’è allora il regno che tu vuoi conquistare?
— Te lo dirò il giorno in cui poserò ai tuoi piedi la corona.
— Quello dei tuoi avi?
— Ceylan è grande — rispose Amali evasivamente.
Mysora s’avvicinò al re dei pescatori di perle e, dopo d’avergli posato le sue piccole mani sulle spalle, gli disse con voce dolce:
— Un giorno ti ho odiato, poi ti ho compianto, finalmente ti ho ammirato pel tuo valore e per la tua generosità.... ora ti amo!
— Ah! Mysora!
— Tu devi però farmi un giuramento.
— Il re dei pescatori di perle nulla può rifiutare alla donna del suo cuore.
— Io non so quale sia il regno che tu andrai a conquistare, eppure ho paura d’indovinarlo. Qualunque cosa debba accadere, giurami sulla memoria di tuo fratello che tu risparmierai la vita del mio. Egli mi ha abbandonata, mentre avrebbe potuto ridarmi la libertà lasciandoti Maduri, dando prova d’una crudeltà che fa ribrezzo, perchè sapeva che la morte già mi sfiorava. Io sono però sempre sua sorella.
— Te lo giuro, Mysora.
— Ecco una felicità che pagherò cara. Causerà