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cap. ii. — mysora | 19 |
sapere qualche cos’altro — disse il re dei pescatori di perle, trattenendolo e piantandogli addosso gli occhi.
— Che desideri sapere? — chiese il palombaro, assai contrariato dal prolungarsi di quel colloquio.
— Vuoi vendermi la tua perla azzurra?
— A nessun prezzo.
— Ci tieni a possederla?
— Più della mia vita, perchè farà felice la più bella fanciulla di Ceylan.
— Come si chiama quella giovane.
— Amali è troppo curioso — disse il palombaro.
— Amali! Tu conosci il mio nome.
— E molte altre cose ancora.
— Quali? — chiese il re dei pescatori di perle con crescente sorpresa.
— Che tu sei il nemico del marajah di Jafnatapam e che hai giurato la sua perdita; ma tu, al momento opportuno, mi ritroverai sulla tua via.
Ciò detto, con uno scatto improvviso, balzò in mare, prima che Amali avesse pensato a trattenerlo, nuotò rapidamente verso la sua scialuppa e vi salì sopra.
I suoi uomini avevano preso immediatamente i remi e si erano diretti sollecitamente verso lo stazionario inglese, come per mettersi sotto la sua protezione ed impedire ad Amali di importunarli.
— Chi sarà costui? — si domandò il re dei pescatori di perle, che non si era ancora rimesso dallo stupore. — Come ha potuto sapere che il marajah di Jafnapatam è mio nemico? Un semplice pescatore di perle lo avrebbe ignorato. Durga!...