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254 | sul mare delle perle |
La medesima voce si fece ancora udire.
— Chi passa?
— Amici! — rispose Amali.
— Chi siete?
— Gente del marajah di Jafnapatam!
— Mentite perchè sul lago non ha alcuna galea.
— Allora venite a fermarci!... Alle armi! Alle armi!... Fuoco da ambe le parti!... — comandò Amali con voce terribile.
Le due galee avevano abbandonato l’ancoraggio e correvano addosso al Bangalore, a forza di remi, mentre le altre quattro si staccavano precipitosamente dalle rive, per aiutarle.
Le quattro spingarde del re dei pescatori di perle tuonarono insieme, gettando sui ponti delle galee un uragano di mitraglia, mentre i marinai facevano fuoco colle carabine.
Nondimeno i cingalesi, quantunque avessero subito perdite enormi, continuavano ad avanzare, facendo fuoco a loro volta.
Anche le altre quattro, che avevano ognuna una piccola spingarda, tiravano, senza che le palle penetrassero nei fianchi durissimi del Bangalore.
Amali, impugnata una scure e, seguito da Jean Baret, da Durga, dal capitano e da alcuni valorosi si era slanciato a prora, dove una delle galee stava per abbordarlo.
Col suo solito coraggio, si scaglia in mezzo ai cingalesi, che cercano di salire sulla sua nave, li rovescia nel canale a colpi di scure, mentre Jean Baret ed il capitano fanno fuoco colle loro pistole.