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cap. xvii. — le galee del marajah | 251 |
— Non siamo ancora in mare, signore — rispose il luogotenente, crollando il capo.
— Sicchè tu credi?....
— Che qualche cosa di nuovo accada, prima che possiamo arrivare alla nostra rocca.
— Sono cariche le spingarde?
— Anche le carabine, signore.
— Spazzeremo via i nemici, se vorranno impedirci il passo — disse il francese, colla sua solita noncuranza.
— Là! Là!
— Che cosa Durga?
— Ho scorto un lume.
— Sarà qualche fuoco acceso da un povero isolano.
— Nessuno abita queste rive.
— Dove l’hai veduto brillare?
— Verso il mare.
— Mi spiacerebbe che la flotta del marajah avesse bloccato il canale — disse Jean Baret. — Anche i combattimenti finiscono per stancare.
— Il marajah avrà sospettato che Amali giungerebbe qui col suo Bangalore e avrà mandato dei corrieri alla costa.
— Giacchè non potremo evitare l’incontro, ci batteremo e coleremo a fondo più navi che potremo. Sarà cosa facilissima.
— Voi trovate tutto facile signore — rispose Durga, ridendo. — Anche quando si trattava di strapparci ai coccodrilli vi pareva una cosa semplicissima.
— L’hai veduto!