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cap. xvi. — due formidabili nemici | 233 |
veduto affrontare una delle pantere del marajah, che era fuggita dalla sua gabbia.
— Nessuno faccia sapere dove si trova!
— Non lo diremo nemmeno sotto i tormenti, — dissero ad una voce il capitano, Durga ed i due marinai.
— Ed ora aspettiamo tranquilli che il marajah ci faccia chiamare.
— Hai qualche speranza? — chiese il capitano.
— Per mio conto non ne ho alcuna; ho tradito e pagherò colla mia testa.
— No, amico, — rispose Amali — se vorrà Mysora, egli dovrà bene accordare la libertà a tutti.
— Per me si rifiuterà.
— E Mysora rimarrà prigioniera.
— Pensa a salvarti, Amali; più tardi mi vendicherai.
— O liberi tutti, o morti tutti; — rispose il re dei pescatori di perle, con accento inflessibile.
In quel momento entrarono due capitani.
— Chi è il capo? — chiesero.
— Io, — rispose Amali, senza esitare.
— Il marajah ti aspetta per pronunciare la tua sentenza.
— Sono pronto a seguirvi.
I due capitani lo perquisirono per vedere se aveva indosso qualche arma, poi, presolo strettamente per le braccia, lo trassero fuori.
Il marajah, come il giorno che aveva ricevuto il francese per ringraziarlo di avergli salvata la vita, stava seduto dinanzi alla tenda, sopra un cu-