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198 sul mare delle perle


— E perchè aveva paura di me?

— Non lo so, forse pel timore che tu vendicassi la morte miseranda di mio padre.

— E lo vendicheremo, Maduri, te lo giuro.

— In qual modo, zio? Anch’io vorrei vendicarlo — disse il ragazzo con energia.

— Ci sarai anche tu quel giorno che io abbatterrò il marajah nella polvere.

— Ed a Mysora farai nulla?

— No, perchè si è mostrata buona verso di te.

— Comincia la jungla — disse il capitano. — Armate le carabine; qui vi saranno delle belve.

— C’è Jean Baret con noi — disse Amali.

— È famoso, padrone — aggiunse Durga. — L’ho veduto alla prova e anche il marajah era entusiasta di lui.

— Se potesse avermi ora nelle sue mani, il suo entusiasmo non mi salverebbe di certo — disse il francese.

— Non vi ha ancora preso — rispose Amali.

— E mi auguro che non venga mai quel momento, quantunque egli sia convinto che io gli abbia salvata la vita.

— Silenzio — disse il capitano. — Cerchiamo di passare inosservati.

La jungla era anche più fitta della foresta, tutta irta di canne spinose altissime, che a malapena permettevano il passo.

In mezzo a quei vegetali si udivano misteriosi rumori, che ora aumentavano ed ora cessavano bruscamente, di passo in passo che il drappello si avanzava.