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cap. xii. — le caccie del marajah 181

sulle punte e portati trionfalmente dinanzi al principe, che s’affrettava a dare ai poveri sauriani il colpo di grazia.

Quando le due linee si furono riunite formando un vasto circolo, i coccodrilili, presi in mezzo, tentarono una carica suprema per rompere le linee, agitando disperatamente le code.

La lotta divenne allora spaventosa, perchè i cingalesi non volevano saperne di cedere. I colpi di picca grandinavano fitti sui fianchi e nelle bocche spalancate dei rettili, facendo scorrere torrenti di sangue.

Era il punto culminante dello spettacolo. Il marajah, entusiasmato, batteva le mani ed incoraggiava i suoi uomini a finirla.

Fu un orribile massacro, che durò una buona mezz’ora. Uomini e animali erano coperti di sangue e anche le acque da nerastre erano diventate rosse.

Finalmente anche gli ultimi rettili caddero sotto i colpi dei cacciatori, affondando nel fango e dibbattendosi fra le ultime convulsioni dell’agonia.