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158 | sul mare delle perle |
— Non mi piace affatto quella faccia, — disse Jean Baret.
— Non fatevi udire se vi preme la vita, — disse il capitano della guardia. — Il marajah è molto suscettibile, e nemmeno la vostra qualità d’uomo bianco vi salverebbe.
— Ah! già, mi dimenticavo che quell’uomo è un potente.
Dietro la lettiga del marajah ne veniva una seconda, sulla quale si trovava un bel ragazzo di dodici o tredici anni, ben sviluppato, colla pelle un po’ bruna, gli occhi grandi e nerissimi dall’espressione malinconica, e la capigliatura lunga e abbondante.
Era anch’egli vestito di seta bianca con guarnizioni d’oro ed aveva una ricca fascia a più colori.
Intorno a lui stavano otto guerrieri armati di lancie e di scimitarre, i quali non gli staccavano mai di dosso gli sguardi.
— È Maduri? — chiese Jean Baret.
— Si, il nipote di Amali, — rispose il capitano sottovoce.
— Un bel ragazzo, in fede mia. Il re dei pescatori di perle può essere orgoglioso di lui. Oh! se potessi renderglielo!
— Non vedete come è guardato?
— Che cosa sono otto uomini?
— Sono stati scelti fra i più forti del marajah.
— Li uccideremo, — rispose il francese, che trovava tutto facile.
— Quattro a me e quattro a voi — disse Durga. — Le nostre pistole ridurranno subito il numero.