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10 | sul mare delle perle |
metri, con una bocca così enorme da poter contenere un uomo fra le mascelle.
Aveva perduto la preda e la cercava avidamente, ora abbassandosi verso il banco ed ora spingendosi quasi fino alla superficie del mare.
Di tratto in tratto la sua coda emergeva bruscamente, batteva l’acqua col fragore del tuono sollevando una larga ondata, poi si rituffava.
Il palombaro non era più ricomparso. Fuggiva al largo nuotando fra due acque, oppure giaceva svenuto fra le rocce del banco?
Amali salì sulla prora e fece atto di slanciarsi in acqua, nel momento in cui lo squalo passava a dieci braccia dal veliero.
— Non affrontarlo, padrone! — gridò Durga, afferrandolo per un braccio. — È quello che ieri ha divorato i due pescatori di Manambad.
Un sorriso sdegnoso contrasse le labbra di Amali.
— Largo al re dei pescatori di perle! — gridò, con una voce così tuonante da essere udito a mille passi all’ingiro. — Io vendicherò tutti!
Si mise la corta scimitarra fra i denti, stette un momento dritto sulla poppa, tenendo un piede sulla testata del timone, poi s’immerse colla testa abbasso, sollevando ben alto un fiotto spumeggiante.
Amali scendeva rapido attraverso le acque trasparenti nuotando con vigore da ercole. Gli abissi del mare non avevano segreti pel re dei pescatori di perle, come non dovevano averli i banchi di Manaar, che egli, per tanti anni, aveva frugato, sfidando intrepidamente gli squali e le piovre che succhiano il sangue.