Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
122 | sul mare delle perle |
— Come sarebbe l’incontro di qualche belva?
— Sì, padrone, e può succedere da un momento all’altro, essendo questi boschi pieni di belve.
— Ci penserò io a fugarle.
— Ne avete uccise molte, signore, nelle vostre caccie?
— Delle centinaia.
— Anche delle tigri?
— Una dozzina per lo meno.
— Allora con voi non ho più paura.
— Le temi molto?
— Preferirei affrontare dieci cingalesi piuttosto che una tigre. Quelle che abitano queste selve sono grossissime e anche ferocissime.
— Mi auguro d’incontrarne presto qualcuna, — disse Jean Baret.
— Oh! Non dite questo, signore. È meglio che se ne stiano lontane.
— Non andrò a cercarle perchè ora abbiamo ben altro da fare; se qualcuna si presenterà non la lascierò andare senza farle prima assaggiare il mio piombo.
Allontanandosi sempre più dal lago, la foresta diventava più intricata e anche più tenebrosa, a causa delle foglie che erano così enormi da impedire alla luce di attraversarle.
L’isola di Ceylan è ricchissima di vegetali, anche più dell’India, e le foreste la coprono in buona parte. Tutti gli alberi della zona torrida vi si incontrano: noci di cocco, alberi del pane, che producono delle frutte grosse come la testa d’un fanciullo, contenenti una polpa giallastra, dolciastra e