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120 | sul mare delle perle |
Le braccia e i piedi aveva nudi, carichi invece di grossi anelli di rame e di braccialetti formati da file di perle di Venezia a vari colori.
Invece del cappello, non usandone i cingalesi, si riparava dai raggi del sole con un ventaglio rotondo, fatto di foglie intrecciate, dipinte in rosso e giallo.
Amali, molto commosso, aspettava il francese sulla spiaggia.
— Siete sempre deciso, Jean Baret? — gli chiese.
— Più che mai — rispose quel coraggioso.
— Avete pensato a tutti i pericoli?
— Non mi occupo di queste inezie.
— Siete ben coraggioso, amico!
— Oh! Quest’avventura finirà bene, senza aver bisogno di coraggio.
— Grazie di quanto state per fare per me.
— Non ne parliamo, mio caro re dei pescatori di perle.
— La mia riconoscenza sarà eterna.
— E anche la mia per voi, perchè vi devo la vita. Durga, partiamo.
Amali aprì le braccia ed il francese si lasciò stringere, ridendo.
— Avrete presto mie nuove — disse Jean Baret. — Vi consiglio intanto di nulla tentare senza di me e di non lasciare questo nascondiglio, che mi sembra sicuro.
— Farò di meglio — rispose Amali. — Smonterò l’alberatura del mio legno e andrò a cercare un rifugio più riparato.
— Sapremo ritrovarvi.