Pagina:Salgari - Sul mare delle perle.djvu/137


CAPITOLO IX.

I cacciatori d’elefanti.

Non erano trascorsi dieci minuti che Jean Baret, più deciso che mai ad affrontare quella pericolosa avventura che poteva costargli la vita, ridiscendeva sulla spiaggia colla sua carabina a tracolla ed un paio di pistole nella fascia rossa, che gli cingeva la candida giacca di leggiera flanella.

Lo accompagnava Durga, armato del pari, e carico di due bisaccie contenenti dei viveri e delle munizioni, dovendo attraversare foreste deserte e così folte da rendere inevitabile uno smarrimento.

Il luogotenente era stato truccato da cingalese, in modo da renderlo irriconoscibile sotto quella nuova acconciatura.

Gli erano stati annodati i capelli dietro la nuca, unendoli a varie file di perle e di pezzi di vetro, acconciatura usata dagli isolani di Ceylan; poi si era coperto il petto di collane fatte con pezzi di ottone, che formavano come una maglia, quindi aveva indossato una giacca di tela a fiori e una sottana che gli scendeva fino al collo del piede, stretta da una fascia larghissima, a nodi svolazzanti.