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cap. vi. — una nuova spedizione | 87 |
— Quando tu sei uscito dal palazzo ti ha sempre spiato tenendosi nascosta dietro le stuoie e anche quando tu sei rientrato è rimasta a lungo sulla veranda colla speranza di rivederti. E questo non è tutto, perchè alle sentinelle che vegliavano dinanzi alla sua porta, ha chiesto parecchie volte di te.
— E del principe di Manaar?...
— Mai.
— Sicchè tu credi?...
— Che Mysora ti ami o per lo meno cominci ad amarti.
— Potesse essere vero.... ma no, è un sogno che mai potrà realizzarsi. Ella sa che io odio suo fratello, sa che aspiro a conquistare il trono dei miei avi; sa che rovinerò la sua famiglia e che per la sua stirpe sarò un uomo fatale. Come credere che quella fanciulla possa un giorno appartenermi? Quando io avrò rovesciato suo fratello, mi odierà e tutto sarà finito.
— Tu puoi offrirle un trono.
— Che prima apparteneva a suo fratello! Non lo accetterebbe mai.
— Gli farai grazia della vita e lo eleggerai tuo ministro come egli aveva nominato tuo fratello. Che cosa ne dici, padrone, di questo progetto?
Invece di rispondere, Amali tese una mano verso tramontana, chiedendo:
— Non ti pare di scorgere i banchi?
— Sì padrone, ecco le onde che vi si infranfrangono.
— Non scorgo la nave.