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capitolo viii – i naufraghi della «tornea» | 67 |
avevano potuto abbattere che due renne, tre foche, una morsa ed un orso bianco.
Avevano ormai perduto ogni speranza di ricevere dei soccorsi da parte del signor Foyn e si erano già rassegnati a morire, certi che il tremendo inverno non li avrebbe risparmiati.
– Il signor Foyn non vi avrebbe lasciati su queste isole senza risorse, disse Tompson. Appena lo avvertii dell’incontro da me fatto del rottame del Gotheborg, aveva messo a mia disposizione i suoi equipaggi e le sue navi.
– Ma avete incontrato un pezzo del Gotheborg? chiese il vecchio marinaio, con stupore.
– Sì, al sud dell’isola degli Orsi.
– È stata una grande fortuna.
– Lo credo, poichè senza quel rottame, il signor Foyn avrebbe tardata la spedizione di soccorso e forse nessuna nave avrebbe poi potuto aprirsi il passo attraverso la barriera dei ghiacci.
– È vero, capitano. Ma sperate di poterci condurre a Vadsö, senza svernare su queste coste?
– Lo tenterò, ma ne dubito. La Torpa è stata bloccata dai ghiacci la scorsa notte.
– E non si potrà liberare più?
– Lo temo, ma non inquietatevi. Abbiamo viveri per un anno e carbone in tale quantità, da sfidare i più intensi freddi.
– Alto!... Siamo vicini e le slitte non potranno salire la costa.
– È lassù la capanna? chiese Tompson, indicando un’alta sponda, che si distingueva confusamente fra la neve e la nebbia.
– Sì, capitano.