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40 i naufraghi dello spitzberg


causate dalla ripidità delle coste dell’isola segnalata, poi si trovò in un tratto di mare meno irato.

Il baleniere emise un lungo sospiro di sollievo e riguadagnò il castello di prora.

– Dio ci protegge, professore, disse a Oscar.

– Non corriamo più alcun pericolo?

– Non dico questo, ma non andremo più a urtare contro i frangenti, poichè l’isola degli Orsi si trova ora a poppa della Torpa. Vi assicuro però, che ho passata un’ora fra una continua angoscia, e non so se avrei il coraggio di tentare una seconda volta il passaggio, così vicino a quelle scogliere ed in mezzo a simile nebbione.

– Corriamo ora verso lo Spitzberg?

– Sì, professore.

– I ghiacci non arresteranno la nostra corsa?

– È probabile.

– Però mi sembra che questo tratto di mare sia sgombro. Non odo lo sperone urtare i ghiacci.

– Perchè ci troviamo nella scia delle Spitzberg. Quelle isole coprono quella degli Orsi, cioè le servono di barriera contro i ghiacci scendenti direttamente dal nord. Ecco anche il motivo per cui noi qui siamo meno battuti dalle lunghe ondate dell’oceano artico.

– Infatti la Torpa rolla e beccheggia molto meno di prima e le raffiche sono meno impetuose. Quando sperate d’avvistare l’arcipelago?

– Domani, prima del tramonto del sole, se il vento non gira al nord.

– Così presto?

– Non vi sono che centocinquanta miglia fra l’isola degli Orsi e lo Spitzberg.

– È vero, signor Tompson. Quale rotta terrete?... Puntate verso il capo sud o sull’isola di Hope?