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34 i naufraghi dello spitzberg


– Un po’ difficile a distinguersi però, fra i muggiti delle onde ed i fischi del vento.

– Per voi, ma non per un marinaio. Tenetevi saldo, professore!...

Un’onda gigantesca, assalendo la Torpa di traverso, aveva superata la murata di babordo e si era scagliata attraverso la tolda, correndo verso poppa. Il baleniere ed il professore si trovarono avvolti in un nembo di spuma e si sentirono sollevare e trascinare verso il bordo, ma ebbero il tempo d’aggrapparsi alla ribolla del timone.

– Questo si chiama un vero colpo di mare — disse Tompson, scuotendosi di dosso l’acqua. — Fortunatamente non gela ancora.

– Ma minacciava di fracassarci le costole, capitano — rispose Oscar.

– Bah!... Cercheremo di evitare gli urti e prenderemo le onde di prora — disse il baleniere, cacciando all’orza la ribolla. È vero che...

Si era arrestato di colpo, udendo in alto la voce dell’ice-master a gridare:

– Ohe!... L’ice-blink a babordo!...

– Tuoni di Vardò!... — esclamò Tompson. — Ecco un incontro che non mi aspettavo così presto. Ehi, master, a quante miglia?

– È impossibile saperlo, con questa nebbia, capitano.

– Non puoi scorgere i ghiacci?

– Non vedo che l’ice-blink.

– Sta bene, ci terremo in guardia.

– Indica i grandi campi, capitano? — chiese Oscar.

– Gli ice-fields, professore, e ciò mi fa supporre che l’isola degli Orsi non sia molto lontana. Speriamo di trovare un passaggio fra la costa ed i campi di ghiaccio.