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234 i cacciatori di foche della baia di baffin


Avevano vedute bensì altre foche e anche dei numerosi trichechi, ma non si erano avvicinati a portata del fucile.

Calate le tenebre, fecero ritorno alla capanna di ghiaccio trascinando la loro foca. I loro compagni vi erano di già, ma non tutti: mancava ancora Mac-Chanty, il quale si era allontanato dirigendosi verso il sud.

La caccia dei marinai era riuscita scarsa, poichè non avevano potuto abbattere che pochi gabbiani, qualche gazza marina e due o tre piccoli auk.

Stavano per prepararsi la cena, quando udirono Mac-Chanty a gridare:

– Presto!... Accorrete tutti!... A me camerati!...

– Mille balene!... Cosa succede?... gridò Tyndhall, precipitandosi fuori dalla capanna, seguìto da tutti i marinai.

Appena fuori, all’incerta luce degli astri, scorse Mac-Chanty correre attraverso i banchi con tutta la celerità delle sue gambe. Guardò dietro di lui credendo che fosse inseguito da qualche orso, ma non vide alcun animale.

– Ehi!... Sei impazzito, Mac-Chanty? gridò.

– No, mastro, rispose il marinaio. Ho scoperto una caverna che darà quanta carne vorremo e delle centinaia di pellicce.

– Il deposito dei balenieri forse?

– No, mastro: una caverna piena di morse.

– Mille foche!... Dov’è?...

– Laggiù, dietro a quelle scogliere.

– Ohe!... Ragazzi miei, andiamo!...