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CAPITOLO XIII.
Una marcia disastrosa.
er cinque lunghi giorni la bufera di neve imperversò con furore indicibile e senza un istante di tregua, costringendo i naufraghi della Shannon a tenersi rannicchiati sotto la tenda.
Giorno e notte il vento polare soffiò costantemente, sollevando immensi turbini di neve, che impedivano di fare un passo fuori del fiord ed il freddo oscillò fra i 20° ed i 25° sotto lo zero.
Non fu che alla mattina del 13 ottobre che l’uragano cessò e che il sole ricomparve, rialzando la temperatura di parecchi gradi.
Mastro Tyndhall non perdette un istante. Quella lunga fermata entro il fiord era stata disastrosa pei loro scarsi viveri salvati dal naufragio ed era molto se potevano bastare per tre giorni ancora. È vero però che avevano conservata gelosamente la carne della foca, cibo ributtante, ma assai sostanzioso, essendo ricco di materie oleose.
Si caricarono della tenda, dei pezzi di foca e del poco pemmican ancora rimasto e delle pentole contenenti