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210 i cacciatori di foche della baia di baffin


– Lo so, ma se noi non giungiamo al deposito, moriremo tutti di fame e di freddo, amici. Bisogna fare uno sforzo disperato e trovare il fiord.

– Ma non potremo spingere la baleniera fin là, mastro, disse Thorn. Perderemmo un tempo prezioso ed esauriremo inutilmente le nostre forze.

– L’abbandoneremo qui.

– Ma come ritorneremo poi in Groenlandia?

– Amico Charchot, per ora abbandona la speranza di far ritorno a Discko. Solo una marcia attraverso la Terra di Baffin può salvarci. Noi sverneremo al deposito dei balenieri e vi rimarremo fino al ritorno della buona stagione. Quando comincerà lo sgelo, cercheremo di giungere sulle spiagge della baia di Fox.

– E troveremo qualcuno colà? chiesero i marinai.

– Sì, degli esquimesi che sogliono svernare nei dintorni del Capo Willeughby e che durante l’estate scambiano le pellicce degli animali uccisi durante l’inverno, coi cacciatori della Compagnia della baia di Hudson. So che tutti gli anni una navicella della Compagnia si reca su quella costa.

– Mastro, disse Charchot, voi sapete che noi siamo uomini rotti a tutte le fatiche, già provati ai più rigidi inverni delle regioni polari e che abbiamo in voi una fiducia illimitata, essendo voi il più intrepido lupo di mare della baia di Baffin e di tutta la costa groenlandese. Comandate e noi tutti vi obbediremo; è vero, camerati?

– Sì, mastro, siamo sempre pronti a seguirvi, dissero i marinai.

– Grazie, ragazzi miei, rispose Tyndhall. Sapevo già prima d’intraprendere questa disgraziata spedizione, che potevo contare su di voi come di me stesso. Faremo ora