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CAPITOLO VIII.

Fra le nebbie ed i ghiacci.


P

areva che quella scarica entro la cupa vallata avesse scatenata la bufera temuta da Mac-Chanty. Dalle gole laterali, fra le spaccature delle gigantesche muraglie, le raffiche irrompevano con sibili acuti, o con stridori prolungati, o con ululati cupi e profondi, sollevando la neve non ancora gelata, la quale turbinava in aria come se venisse aspirata da un maëlstrom aereo, mentre dall’alto scendevano, con rapidità incredibile, le pesanti nebbie, come se volessero addensarsi tutte entro quel fiord.

Le acque intanto, come se fossero sollevate da una forza misteriosa, in pochi istanti si erano tramutate in ondate formidabili, le quali correvano a sfasciarsi contro le alte rocce con muggiti spaventevoli, producendo delle contro ondate pericolose per la baleniera.

I marinai, stupiti e spaventati da quell’improvviso scoppio della bufera, si erano arrestati, guardando mastro Tyndhall.

– Mastro, disse Charchot. Cosa sta per succedere?... Io vorrei essere lontano da questo fiord.