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14 i naufraghi dello spitzberg


Vedendo i suoi uomini raggruppati dinanzi all’abitazione, il signor Foyn si rivolse a loro salutandoli colle mani, dicendo poi:

— Tornate pure alle vostre occupazioni, ragazzi miei. La flottiglia delle Spitzberg è naufragata, ma stiamo organizzando una spedizione. Non temete: se Dio ci aiuta, rivedrete ancora i vostri amici.

La flotta del signor Foyn era numerosissima e non vi era bisogno di perdere troppo tempo nella scelta. Contava parecchie navi a vapore di piccola portata, ma dotate di una grande rapidità, incaricate di pescare e di rimorchiare i cetacei che si mostravano lungo le sponde del Finmark e del Varangefiord, poi molte navi a vela, brick, brigantini e skooner destinati alle pesche lontane, alle Spitzberg, alla Nova Semlia e all’isola degli Orsi.

Tutta avevano le loro scialuppe baleniere sospese alle grue e portavano due cannoncini o meglio due grosse ma corte spingarde, pel lancio delle palle esplodenti o delle palle a punta.

Il capitano baleniere, con un solo sguardo abbracciò tutte quelle navi di varia portata e di forme diverse e arrestò gli occhi su di uno skooner di forme arrotondate e massicce e con un’alberatura altissima.

— Ecco una nave che somiglia alla mia, diss’egli, indicandola al signor Foyn. I fianchi larghi sono da preferirsi contro le strette dei ghiacci.

— Vi accomoda quello skooner?

— Sì, signor Foyn.

— Avete un buon occhio, mio caro Tompson. La Torpa è infatti una buona nave che i miei capitani si disputano. Ha uno sperone solido e quantunque abbia forme assai arrotondate, fila i suoi sette od otto nodi all’ora, senza affaticarsi.