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capitolo iii — la scomparsa del «polaris» 147


– No, mastro Tyndhall, risposero tutti.

– Nessuno vi ha detto nulla a Discko?

– Nulla.

– Avete udito parlare del Polaris?

– Comandato dal capitano Hall? chiese Mac-Chanty. Io so che è partito l’anno scorso per le regioni polari, ma niente di più.

– Anch’io ho udito parlare di quella spedizione, disse Grinnell. A Terranuova, sul grande banco, si diceva che quella nave era andata al nord della Groenlandia.

– Ma cosa c’entra il Polaris con noi cacciatori di foche della baia di Baffin? chiese Charchot.

– Ora lo saprai, disse Tyndhall.

Vuotò un altro bicchiere, gettò in aria un buffo di fumo, poi riprese:

– Giacchè non sapete dove andava il Polaris e cosa sia accaduto dei superstiti ed il motivo per cui noi siamo venuti qui, vi racconterò tutto.

Sappiate adunque che il Polaris, comandato dal capitano Hall, uno dei più valenti marinai, già pratico delle regioni polari, era salpato da Brooklyn l’anno scorso verso la fine del giugno.

Hall voleva tentare di giungere al polo seguendo la costa occidentale della Groenlandia, passando per lo stretto di Smith.

La fortuna arrideva a quei valenti marinai, poichè si seppe più tardi che il Polaris era riuscito a superare, di cinquanta leghe, le più alte latitudini fino allora toccate dalle navi che lo avevano preceduto in quelle deserte regioni del gelo.

A quanto si è potuto sapere dai superstiti della spedizione, aveva raggiunta una vasta baia che fu poi