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CAPITOLO III.
La scomparsa del “Polaris„
uando giunsero sull’orlo del pack, trovarono i loro compagni a bordo della Shannon, occupati ad arrostire un zampone d’orso, il quale spandeva all’intorno un profumo appetitoso.
I due animalacci erano stati già fatti a pezzi ed i loro quarti sanguinanti, appesi alle griselle, cominciavano già a gelare sotto i soffi freddissimi del vento polare, mentre le loro grandi pellicce, bagnate e salate, ornavano la murata di tribordo.
Mastro Tyndhall accertatosi che la gomena era stata legata solidamente e che il piccolo veliero non correva alcun pericolo, essendo riparato da ambe le parti da due lunghi promontori di ghiaccio, salì a bordo dicendo:
– Siamo pronti?
– L’arrosto è cucinato a puntino, rispose Grinnell. Non si aspettava che voi.
– Allora, Charchot, puoi scendere nella dispensa e prendere un paio di bottiglie di gin. Un buon sorso farà bene, con questo freddo cane.