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112 i naufraghi dello spitzberg


Quei due drappelli, guidati da Tompson e da Jansey, ai quali si era pure unito anche Oscar, attraversarono il bacino e si concentrarono attorno ai depositi.

Avendo il wacke una circonferenza di sei o sette miglia, ed essendo stato notato che gli orsi si erano dispersi parte sulle coste settentrionali e parte su quelle meridionali, i cacciatori decisero di dividersi in due drappelli, l’uno al comando di Jansey e l’altro del capitano baleniere.

– In marcia, giovanotti disse Tompson. Mirate con calma e guadagneremo delle belle pellicce e dei buoni arrosti.

Si mise alla testa di sei cacciatori e si diresse verso le coste meridionali in compagnia di Oscar, mentre Jansey, cogli altri, s’incamminava verso quelle settentrionali.

Gli orsi si vedevano distintamente, essendosi alzato il sole. Andavano e venivano lungo i margini del wacke a gruppi di due o tre, non osando ancora accostarsi alla Torpa, la cui massa giganteggiava in mezzo al bacino. Probabilmente attendevano qualche notte oscura o nebbiosa, per tentare un assalto generale.

– Li vedete, professore? chiese Tompson a Oscar.

– Sì, capitano, rispose questi, e mi pare che siano inquieti.

– Lo credo. Ci hanno già fiutati e prevedono un attacco.

– Credete che riusciremo a catturarli?

– Certo, ma ci saranno necessari parecchi giorni. Non tutti ci faranno fronte e quando si vedranno stretti da vicino, si getteranno in acqua ma per ritornare poi più tardi. Sono bravi nuotatori e possono resistere molte ore.