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capitolo xi — l'urto del wacke | 87 |
– Contate su qualche urto formidabile?
– Sì, professore. Quella barriera a poco a poco andrà ad appoggiarsi contro i banchi che si sono formati attorno all’isola e terrà testa al nostro wacke senza retrocedere.
– Ma la nostra nave, nello sconquasso che subirà il wacke, non verrà schiacciata?
– Non credo, poichè il ghiaccio del bacino non è ancora tanto grosso da poter resistere ad una improvvisa compressione. Si spezzerà subito e la Torpa tornerà a galleggiare.
– E potremo poi uscire, fra tanti ghiacci spezzati?
– Lo tenteremo, professore. Forzeremo il passo a gran colpi di sperone, ed il nostro equipaggio, che è così numeroso, aiuterà la Torpa colle seghe, coi picconi e colle mine.
– Che bella sorpresa pel signor Foyn, se fra un paio di settimane ci vedesse ritornare a Vadsò!
– Lo credo. To'... cosa vedo laggiù?
– Dove?
– Sui banchi dell’isola degli Orsi, disse Tompson, che aveva puntato il cannocchiale.
– Qualche nave forse?
– No, un grande numero di punti neri. O io m’inganno di molto o quei punti neri sono trichechi o foche.
– Sono molti?
– Moltissimi, professore. Ah!...
– Cosa avete?
– Guardate!... Guardate fra quegli ice-bergs, professore! esclamò Tompson, che erasi alzato sulla punta dei piedi per meglio vedere. Mille boccaporti!... Ed essere qui imprigionati, mentre laggiù ci sarebbe da guadagnare una fortuna!...