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76 | Capitolo VI. |
— No, señorita, — disse il baleniere, con accento aspro, nel quale si sentiva vibrare una profonda amarezza. — La Stella dell’Araucania per me era morta.
Che cosa siete venuta a far qui, dall’uomo a cui voi avete spezzato l’esistenza?....
— Mi serbate sempre rancore, è vero, Piotre? —
L’uomo di mare non rispose. I suoi lineamenti continuavano ad alterarsi, mentre la sua fronte si corrugava burrascosamente. Pareva che un terribile uragano imperversasse nell’anima di quell’uomo.
— Avete avuto ragione di odiarmi, — rispose Mariquita, con voce sempre più tremante. — L’uomo non perdona più alla donna che ha respinto la sua mano e che ha impegnato il suo cuore con un altro. Voi non perdonerete mai, nemmeno a me: lo leggo nei vostri occhi. Che colpa ne avevo io, Piotre? Se foste giunto prima.... chissà, non avrei rifiutato di diventare un giorno vostra.... moglie.
— Perchè evocate questi ricordi che il tempo ormai ha travolti? — disse il baleniere, con voce sorda. — Ormai sono morti per me e la ferita che ha sanguinato per tanto tempo, il mare l’ha rimarginata. —
Ma non era così, perchè, mentre pronunciava quelle parole, un tremito agitava le sue labbra e nei suoi occhi si spegneva la cupa fiamma.
— Come volete, — disse Mariquita, con un sospiro. — Non parliamo più del passato. —
Piotre si era messo a passeggiare per la piattaforma colla fronte sempre corrugata e i pugni chiusi, senza guardare la fanciulla. Ad un tratto si fermò dinanzi a lei, dicendole:
— Non mi avete ancora spiegato il motivo della vostra venuta, señorita.
— Ho da parlarvi da solo.
— Non è questo il luogo, — rispose Piotre, ruvidamente.