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La Stella dell’Araucania 57

sotto la cintura. Anche gli occhi avevano ereditato lo splendore strano, selvaggio che si osserva in quelli dei bellicosi e fierissimi araucani.

Vedendo entrare Pardoe, la giovane si era alzata di scatto, mandando una esclamazione di gioia.

Ella aveva sempre nutrito una profonda affezione pel vecchio baleniere che l’aveva vista crescere, che l’aveva condotta tante volte nella sua scialuppa ad ammirare le selvagge bellezze del canale, che tante volte l’aveva fatta danzare sulle sue ginocchia e che l’aveva addormentata cantandole vecchie canzoni marinaresche.

— Tu, Pardoe! — disse, movendogli incontro. — Quanto sono felice di rivederti!.. Credevo che non tornassi più dalle huaneras della Terra della Desolazione. —

Il baleniere strinse caldamente fra le sue ruvide dita la piccola mano di Mariquita, senza rispondere una sillaba.

Il suo viso invece, diventato oscurissimo, tradiva troppo le sue preoccupazioni e la sua tristezza perchè sfuggisse agli sguardi della giovane.

— Pardoe, — disse Mariquita, con ansietà. — Che cos’hai? Mi rechi qualche brutta nuova? Hai veduto mio padre?

— Sì, — rispose finalmente il baleniere, — anzi è lui che mi manda.... ha da parlarvi... non so... forse di cose serie...

— Che cosa può essere accaduto? È uscito mezz’ora fa, a me pareva lieto e non mi ha detto nulla... Papà Pardoe, leggo nei tuoi sguardi una specie di smarrimento...

— Non è nulla, signora....

— Papà Pardoe, tu hai da dirmi qualche cosa e non osi. Non hai più fiducia nella tua piccola Mariquita! È successo qualche grave disgrazia alle huaneras?

— No, a noi no.... agli altri.... Eh! Buon Dio!... Non so più quello che mi dico.