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40 | Capitolo III. |
Reak, altra porzione di canale che ha una lunghezza di trenta miglia.
La notte era diventata oscurissima, essendo il cielo ancora coperto di nuvoloni; pure la scialuppa continuava impavida la sua corsa, lottando sempre con le onde che si frangevano con furore contro le rupi della costa patagone da un lato e contro quelle della Terra del Fuoco dall’altro.
Il vento aveva raddoppiato di violenza, costringendo José a prendere terzaruoli sulla randa e ad una continua vigilanza per non lasciarsi sorprendere dalle raffiche che talvolta piombavano all’improvviso dalle vallate della Terra del Fuoco.
Il vecchio baleniere faticava assai a mantenere la scialuppa sulla buona direzione ed a evitare i numerosi scoglietti che sono disseminati nello stretto.
I colpi di mare si succedevano con frequenza inquietante e qualcuno più violento sbalzava la scialuppa ora verso l’una ed ora verso l’altra costa, minacciando di fracassarla.
Tuttavia verso le undici navigavano nell’Ersoked Reak, così chiamato per la sua forma storta, un canale assai difficile anche questo.
Sulla loro destra distinguevano confusamente El Morion, enorme scoglio che si scorge a grande distanza e, sulla sinistra il Quod, altro scoglio che rassomiglia ad un castello feudale diroccato da qualche tremenda esplosione.
Il mare anche in quel luogo era pessimo e metteva a dura prova l’abilità del vecchio baleniere e la pazienza di José, il quale non poteva riposarsi un solo momento, essendo costretto ad allentare od a stringere continuamente le scotte della randa e quelle dei due piccoli fiocchi.
Le onde, non trovando sufficiente sfogo, si scagliavano con inaudita violenza contro le due coste, rimbalzando a