Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
32 | Capitolo II |
mani dei selvaggi o su qualche isola deserta, e mancante di tutto. Siete capaci di tornare soli a Punta Arenas, o volete alcuni uomini?
— La mia scialuppa è maneggiabile e porta velatura, — rispose il baleniere. — Fra me e José sapremo giungere, e presto, a Punta Arenas, tanto più che il vento è in questo momento favorevole.
— Sì, basteremo noi due, — disse il giovane sorvegliante.
— Io vi farò mettere da parte ciò che vi spetterà dalla vendita degli spermaceti e dei fanoni della balena.
— Grazie, signor Dalmanda, — disse Pardoe.
— Prendete liberamente le provviste che vi possono essere necessarie, nel magazzino delle miniere. Io rispondo di tutto. —
Riconsegnò al vecchio baleniere il documento e li accompagnò fino alla porta, stringendo loro la mano ed augurando buon viaggio.
— Brav’uomo e di cuore, quel signor Dalmanda, — disse José.
— Sì, — rispose Pardoe. — Andiamo a fare subito i nostri preparativi ed a liquidare i nostri conti, perchè noi non torneremo più qui. Il signor Lopez non lascerà Alonzo in una situazione così critica.
— E la nave dove trovarla?
— Non so, però ti dico che noi non ci fermeremo a Punta Arenas. Non voglio veder piangere Mariquita, dovessi girare la Terra del Fuoco colla mia scialuppa.
— Sarebbe tentare la morte. Intraprendere un simile viaggio in questa stagione e con una barca senza ponte e priva di comodità. Quale pazzia, Pardoe.
— Sarà una pazzia, ma, se non troveremo alcun ordine, io partirò, José, te lo giuro. —