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298 | Capitolo XXI. |
La giovane araucana, atterrita, li vide scomparire, poi riapparire a galla sempre strettamente avvinghiati, poi tornare a immergersi.
Un grido straziante le lacerò il petto.
— Oh, mio Piotre! —
Ad un tratto una testa emerse presso il banco. Era quella del baleniere.
La sua forza straordinaria aveva trionfato ancora una volta. Si era liberato dalle strette di Alonzo e questi esausto dalla lotta, e per la perdita di sangue, era colato a fondo.
Giusta punizione d’un miserabile ingeneroso.
Mariquita, vedendolo riapparire, gli aveva stese le braccia, aiutandolo a salire sul banco.
— Perdonami, Piotre, — disse.
— Grazie, — rispose invece il baleniere. — Ora nessuno più verrà a disputarti. —
Un grido li interrupe:
— Una nave!.... Una nave! —
Era il signor Lopez, che lo aveva mandato.
Un piroscafo che era uscito fra una nuvola nebbiosa, si dirigeva verso il banco a tutto vapore.
Aveva scorto quei due uomini e quella fanciulla e correva a salvarli.