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Un dramma su un banco di ghiaccio | 295 |
Alonzo si era precipitato verso Mariquita afferrandola strettamente pei polsi.
— È vero quanto ha detto quell’uomo? — le gridò, con voce sibilante.
— Non so di che cosa si tratta, calmatevi..... perchè questa contesa?
— Egli ha affermato che tu non sei più mia.
— È vero, — mormorò la giovane abbassando il capo.
— E tu osi dirmelo sul viso?
— Ho fatto solenne giuramento di diventare sua moglie, per costringerlo ad armare la sua nave e salvarti.
— E manterrai questo giuramento?
— Lo manterrò, — rispose Mariquita, con voce ferma. — Piotre mi ha dato tali prove di affezione, come nessun altro uomo avrebbe potuto darmene, tu compreso, ed oggi io lo amo.
— Ed io?
— Piotre ti ha salvato.
— Vile femmina! — urlò Alonzo, alzando su di lei il pugno.
Piotre, che fino allora era rimasto immobile e silenzioso, con un salto si era slanciato fra Alonzo e Mariquita, gridando.
— Tocca mia moglie se l’osi! —
— Signor Lopez, — disse Alonzo, fuori di sè. — E voi permetterete che ciò accada!
— Io vi ho amato come un figlio perchè vi ho creduto leale e gentiluomo, ma ieri sera mi avete dato una prova della bassezza del vostro animo, cercando di far divorare dai selvaggi Piotre.
Voi non siete più degno della mia stima, signor Gutierres: essa è passata a vostro cugino che ormai la gode intera.
— Morite tutti! —