Pagina:Salgari - La stella dell'Araucania.djvu/277


Prigionieri dei selvaggi 277


— Che non sia un tranello per sbarazzarsi di me?

— Siete ingiusto, Piotre, — disse Mariquita, con tono di rimprovero.

— E su che cosa c’imbarcheremo ora che la mia nave è stata incendiata?

— Su d’una zattera che costruiremo cogli avanzi della Rosita.

— Non andremo molto lontano, — disse il baleniere. — E verrà anche lui?

— Vorreste che rimanesse qui, fra questi selvaggi?

— Lo preferirei, ora. —

Il signor Lopez guardava Piotre con inquietitudine. Egli si domandava con angoscia che cosa sarebbe accaduto quando i due cugini si sarebbero trovati l’uno di fronte all’altro, giacchè nel suo animo aveva cominciato ad infiltrarsi il sospetto che un grave impegno fosse stato assunto da Mariquita per decidere il baleniere ad intraprendere la spedizione.

— Aspettiamo questa sera, — disse Piotre, dopo un lungo silenzio. — Vedremo se anche Alonzo ci tradirà come ci hanno traditi lo stregone ed il cacciatore di guanachi. —

Ritornò a sedere sullo sgabello che era situato nell’angolo più oscuro della capanna, mentre il signor Lopez si riaccostava a Pardoe per compiere la fasciatura della ferita. Mariquita si era seduta presso il baleniere.

— Piotre, — gli disse sottovoce, — se vi preme la vita, non fate una parola del giuramento. Quando saremo in mare, farete quello che vorrete.

— Sarai mia moglie?

— Sarò fedele alla promessa.

— Anche ora che hai riveduto Alonzo? — chiese Piotre, con voce un po’ ironica.

— Vostra per la vita e per la morte. Le donne della mia razza, non tradiscono.