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In cerca di Piotre 241

seguìti da clamori feroci e da urla di dolore. Parecchi uomini erano caduti in mezzo ai fuchi; gli altri, vedendo sfuggirsi le prede, avevano continuata la corsa entrando nell’acqua.

I marinai a colpi di remo respinsero i più vicini, mentre il cacciatore di guanachi tirava furiosi colpi di lancia in tutte le direzioni, poi s’allontanarono precipitosamente, mettendosi fuori di portata dalla grandine di dardi e di fionde.

— Dove andiamo? — chiesero i marinai, quando ebbero perduto di vista la spiaggia, sulla quale udivansi ancora echeggiare le urla degli Ona.

— A cercare il capitano e Mariquita, — rispose papà Pardoe. — Essi non devono essere lontani e certo ci aspettano, riparati dietro a qualche scogliera.

— Che sia già arrivato alla spiaggia? — chiese il più vecchio dei pescatori.

— Ho veduto che correva come un guanaco, quantunque avesse fra le braccia Mariquita.

— Da qual parte si è diretto?

— Verso il sud, mi parve. Scendendo verso l’estremità meridionale della baia noi lo troveremo di certo. Che uno di noi, di quando in quando, spari un colpo di pistola per avvertirlo della nostra presenza.

— Volete un consiglio? — disse il cacciatore di guanachi, che aveva compreso quanto avevano detto, quantunque conoscesse pochissimo lo spagnuolo.

— Parla, — rispose papà Pardoe.

— Lasciate a me l’incarico di cercarlo. Voi non sapete dirigervi fra la nebbia, mentre io conosco tutta la costa.

— E come vorresti fare?

— Sbarcatemi e vedrete che saprò scovarlo. —

Papà Pardoe lo guardò con diffidenza e scrollò il capo. No, non aveva più nessuna fiducia nemmeno in quel cacciatore, il quale poteva essere non meno traditore degli