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240 | Capitolo XVII. |
— Ucciso con un colpo di pistola, — disse. — Allora, anche i nostri uomini sono morti. —
La scialuppa, era rimasta semi-arenata ed era proprio quella della Rosita, ed i due marinai che erano stati lasciati da Piotre per guardarla non si vedevano a bordo.
— Che i selvaggi li abbiano portati via? — chiese papà Pardoe al cacciatore di guanachi.
— Lo sospetto, — rispose questi.
— E dove?
— Non lo so.
— Sono antropofaghi gli Ona?
— So che mangiano i loro prigionieri, — rispose il cacciatore, dopo una breve esitazione.
— Papà Pardoe, — disse uno dei marinai. — Rifugiamoci nella scialuppa e andremo in cerca del capitano. I fuegini stanno per piombarci addosso. —
Era vero. I selvaggi che avevano raggiunta la spiaggia, s’avanzavano formando un vasto semi-cerchio e ricominciavano a lanciare freccie e giavellotti. Un ritardo di pochi momenti poteva compromettere la salvezza di tutti.
— A bordo! — gridò il vecchio pescatore. — Ma prima facciamo alcune scariche per vendicare i nostri compagni, che forse non rivedremo più mai.
Maledetti! Sempre traditori questi uomini!.... Potessi almeno vederlo quel capo che ci ha condotti qui. —
Spinsero in acqua la scialuppa, che era ancora intatta, quantunque i due marinai di guardia fossero stati o uccisi o portati via per riserbarli a qualche mostruoso banchetto, e vi balzarono dentro.
Gli Ona si precipitavano in quel momento sulla spiaggia con molto slancio, credendo di prenderli, avendo la nebbia impedito loro di scorgere la scialuppa.
Otto colpi di pistola rimbombarono l’un dietro l’altro,