Pagina:Salgari - La stella dell'Araucania.djvu/235


Il Cimitero dei Marangoni 235

a Punta Arenas, vi giuro sulla memoria di mia madre che non penserò più mai a lui e che sarò la vostra sposa fedele ed affezionata. Noi c’imbarcheremo sulla vostra nave, andremo sui mari lontani, dove voi vorrete condurmi e non mi farete più mai vedere quell’uomo.

Sarà vostra la mia anima, sarà vostro il mio cuore, saranno vostri tutti i miei pensieri.

— Bisognerebbe per ciò che voi mi amaste, ma pochi minuti or sono, sull’orlo del banco di ghiaccio m’avete dato una prova contraria, che mi ha spezzato ancora una volta il cuore, — disse il baleniere, con voce fremente.

— È stato un moto involontario che io rimpiango, perchè voi non lo meritavate.

— E voi credete di potermi un giorno amare? — chiese Piotre con un’esplosione di gioia.

— Sì.

— Una prova, una sola. —

Mariquita s’accostò a lui, gli posò le due mani sulle robuste spalle, chiuse gli occhi e gli disse con un filo di voce.

— Ecco le mie labbra, Piotre. —

Il rumore d’un bacio si confuse fra i fischi stridenti del vento, il quale s’ingolfava attraverso la spaccatura, avvolgendo la giovane araucana ed il fiero baleniere fra un turbinio di piume.

Stettero un momento uniti, poi Piotre la ricondusse verso il fuoco, le gettò sulle spalle la sua casacca, che si era ormai asciugata e si sedette accanto a lei, mormorando:

— Grazie, Mariquita. La tempesta che ruggiva tremenda nel mio petto, e senza tregua, dal giorno in cui voi avevate respinta la mia mano, è cessata.

Che il raggio di sole che brilla ora nel mio cuore non si spenga mai.... più, se no, guai a voi e all’altro!.... —