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234 | Capitolo XVI. |
— Temete per la vostra nave? —
Invece di rispondere, Piotre si alzò, dirigendosi verso l’uscita della spaccatura.
L’araucana si era prontamente alzata sbarrandogli il passo.
— Dove volete andare? — chiese. — Così, senza esservi almeno un po’ asciugato e senza la casacca? Volete proprio sfidare la morte o andate a cercarla?
— Sarebbe meglio per voi, — rispose Piotre con un amaro sorriso. — Spento io, l’altro ritornerebbe vostro, e non avreste altro timore che di vedere la mia ombra sorgere fra voi e lui, ma sarebbe un’ombra che non inquieterebbe nè l’uno nè l’altra.
— Non parlate così, Piotre! — gridò Mariquita. — No, non sono così ingenerosa, credetelo, ve lo giuro e voglio diventare vostra moglie.
— Sì, perchè l’avete giurato, mia moglie per forza.
— No, Piotre!
— Avevate già respinto la mia mano per dare tutto il vostro cuore all’altro.
— Allora non conoscevo la grandezza del vostro animo.
— Eh via, parole di femmina, — disse il baleniere. — Sì, voi diverrete la mia donna, perchè lo avete solennemnete promesso in ricompensa del salvataggio del vostro fidanzato; sì, voi mi chiamerete il vostro sposo; sarete mia... ma credete che ciò possa bastare a me? No, perchè penserete sempre a quell’altro che voi avete perduto, perchè il vostro cuore batterà segretamente sempre per l’altro.
È la vostra anima che io vorrei avere e che invece non avrò mai, m’intendete, Mariquita? È la vostra anima che io vorrei, tutta mia!....
— Piotre, — disse la giovane, quasi piangendo, — quando Alonzo sarà salvo, quando voi lo avrete ricondotto