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232 | Capitolo XVI. |
un folto strato di ossami e di piume e la scosse ripetutamente, dicendole:
— Siamo in terra, Mariquita. Vi accenderò del fuoco e vi riscalderete.
— Dove mi avete portata? — chiese la giovane, battendo i denti. — Il ghiaccio.... non odo più le onde.... rompersi....
— Se Dio vuole, siamo salvi. Aspettatemi qui, Mariquita.
— Dove andate, Piotre?.... Ho paura.
— A cercare dei fuchi.
— Volete esporvi alla morte?.... Non soffia più quell’orribile vento qui. Sto meglio.
— Ho veduto dei fuchi e delle piante.
— Non esponetevi ancora al freddo.
— Il freddo! — esclamò il baleniere. — Piotre non lo sente ancora.
— Siete tutto coperto di ghiacciuoli, vi ucciderete, uscendo.
— Piotre non teme il vento del mare. —
Uscì a passi rapidi, ridiscendendo la costa. Aveva veduto, oltre i fuchi, dei cespugli di berberis il cui legno, come abbiamo detto, brucia rapidamente anche se verde e si accende alla menoma scintilla e anche delle piriti di ferro che sono numerosissime sulle coste della Terra del Fuoco.
A colpi di coltello fece un’ampia provvista di rami di berberis e di fuchi, che l’aria aveva subito seccati, raccolse qualche pirite e ritornò presso Mariquita.
La povera giovane lottava disperatamente contro l’assiderazione che a poco a poco la intorpidiva.
— Aspettate un momento, — disse Piotre. — Vi riscalderete. —
Strappò dalla parete rocciosa alcune manate di muschio