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Il tradimento | 221 |
che si sfaldavano sotto i suoi piedi. La nebbia era così fitta in quel luogo che non si poteva distinguere la spiaggia, quantunque in lontananza si udissero le onde scrosciare fra le scogliere.
Le urla dei selvaggi erano cessate. Si erano stancati o disperando di poter raggiungere quell’uomo inafferrabile, che pareva possedesse i garretti dei guanachi, si erano slanciati dietro ai marinai? Oppure si erano smarriti fra le nebbie della foresta?
— Piotre, — disse Mariquita, allentando le mani. — Non odo più nulla. Riposatevi un momento, non corriamo più alcun pericolo.
— Non li vedete più? — chiese egli.
— No, Piotre. —
Si fermò e la depose, tergendosi il sudore che gli bagnava il viso e aspirando liberamente il vento marino, saturo di salsedine.
— Hanno smarrito le nostre traccie, — disse. — E dove siamo noi? Dobbiamo aver percorso parecchi chilometri e chissà dove si troverà la scialuppa.
— Odo il mare a rompersi dinanzi a noi, — disse Mariquita.
— Sì, la spiaggia è là.
— Volete riposarvi, Piotre?
— Non ne ho bisogno: raggiungiamo la spiaggia.
— Piotre.... grazie.... m’avete salvata, — mormorò Mariquita. — Senza di voi forse a quest’ora mi avrebbero uccisa.
— Ho difeso colei che sarà un giorno la mia donna, — rispose semplicemente il baleniere.
Mariquita chinò il capo senza rispondere e provò un lungo brivido.