Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Il tradimento | 215 |
— Che cosa avete, ora? — chiese, quasi brutalmente.
— Perdonatemi, Piotre, — balbettò la povera araucana.
— Non date alcun segno di debolezza dinanzi a questi selvaggi: ne va di mezzo la vita di tutti.....
— Continuate, Piotre..... interrogatelo..... purchè non c’inganni.
— Non conosco che la Rosita che avesse due righe bianche, — disse il baleniere. — Ma avremo subito la certezza se si tratta veramente di quella, o di qualche baleniera delle Falkland. —
Si rivolse al cacciatore, che continuava a fissare Mariquita con una strana espressione, ma questi lo prevenne dicendogli in un cattivo spagnuolo.
— È la tua donna quella? —
Piotre lo guardò con stupore.
— Chi ti ha insegnato la nostra lingua? — chiese.
— Un uomo che apparteneva a quella nave, — rispose il selvaggio. — Il solo che sia stato risparmiato.
— Come era quell’uomo?
— Più piccolo di te, più magro, colla pelle assai bruna, la barba e gli occhi neri ed una cicatrice sulla fronte. —
Due grida erano sfuggite a papà Pardoe ed al baleniere:
— Alonzo!....
— Vive ancora! — gridò Mariquita.
— Zitta! — disse Piotre. — Lasciate che lo interroghi. Quando si è perduta quella nave?
— Cominciavano allora a cadere le prime nevi, — rispose il selvaggio.
— Dove si è spezzata?
— Su una scogliera, dopo un violentissimo uragano durato tre giorni. Pareva che quel grosso canotto non governasse più.
— Quanti uomini la montavano?