Pagina:Salgari - La stella dell'Araucania.djvu/199


Lo stregone 199


— Sì, sì, da onde gigantesche.

— La nave d’Alonzo!— esclamò Mariquita, con uno scoppio di gioia immensa, dopo udita la traduzione di papà Pardoe, — oh! padre mio! —

Piotre si era voltato verso la giovane col viso oscuro ed i denti stretti. Un lampo cupo balenava nei suoi occhi.

La guardò per alcuni istanti in silenzio, quasi ferocemente, pallido, fremente. Quel grido di gioia gli era sceso nel cuore, come un colpo di coltello.

— Tacete, — le disse brutalmente, frenando a malapena un gesto minaccioso. — Volete mettere in sospetto questo selvaggio? D’altronde, — aggiunse poi con un accento ironico, — non sappiamo ancora se quella nave apparteneva al vostro Alonzo Gutierres. —

Mariquita era rimasta muta e confusa. Nell’esplosione improvvisa di gioia si era dimenticata per un momento che il naufrago per lei era perduto e che ella ormai non poteva appartenere che a Piotre.

— Avete ragione, — disse a mezza voce, soffocando un singhiozzo che le saliva alla gola. — Non sappiamo ancora se si tratta del signor Gutierres. —

Papà Pardoe aveva guardato José e poi il signor Lopez, crollando ripetutamente la testa e tirando un sospirone. Aveva cominciato a capire che qualche cosa doveva essere accaduto nella casa di Piotre, la sera dell’abboccamento che aveva preceduto la partenza della Quiqua e che qualche patto gravissimo doveva essere stato concluso fra la giovane ed il baleniere. Il signor Lopez invece, tutto occupato a guardare il selvaggio il cui tipo lo interessava assai, non pareva che si fosse accorto di nulla.

— Che cosa è accaduto di quel grande canotto? — aveva continuato Piotre, dopo qualche minuto, rivolgendosi allo stregone.