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La Terra del Fuoco 185

isole e anche le foche non sono rare, ed il capitano Bernard ha provato col fatto che si può vivere anche degli anni su quei deserti di neve e di rupi.

— Mi racconterai almeno l’avventura toccata a quel capitano, — disse una voce dietro di lui. — Io ho udito parlare qualche volta di quell'americano.

— Ah! siete voi, signor Lopez! — esclamò papà Pardoe.

— Ti ascoltavo da cinque miunti, in compagnia di José.

— È una storia che rimonta al 1815, signor Lopez, conosciuta da tutti i marinai dei mari del sud ed è avvenuta a New-Island, un’isola che si trova al Sud delle Falkland, a due o trecento miglia da noi; una piccola terra che io ho già visitata e che vedendola di primo colpo si direbbe incapace di offrire un asilo qualsiasi a dei poveri naufraghi.

In quel tempo una nave inglese, spinta dalle tempeste, era andata a fracassarsi sulle scogliere dell’isola e trenta uomini erano riusciti a salvarsi, portando con loro poche provviste.

L’isola allora, come oggidì, abbondava d’uccelli marini; ma essendo gl’inglesi sprovvisti d’armi, non riuscivano a catturarne che in così piccola quantità, da non bastare a nutrirli tutti.

Già si trovavano alle prese colla fame, quand’ecco che una nave approda sulle coste dell’isola. Era americana, comandata da un certo Bernard, un brav’uomo, perfino troppo buono.

Quantunque l’Inghilterra e gli Stati Uniti fossero allora in guerra, il capitano Bernard si offre d’imbarcare i trenta naufraghi, ma fatto l’inventario dei viveri s’accorge di averne così pochi da non poter nutrire tanta gente e di correre il pericolo di vederli esauriti prima di giungere al porto più vicino.

Un altro, al suo posto, avrebbe abbandonati gl’inglesi