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158 | Capitolo XI. |
come penserà a voi e come sospirerà il momento di ritornare per farvi sua.
— Sì, — rispose Mariquita con profonda tristezza, — eppure non vorrei mai che giungesse il momento di rivederlo.
— E perchè, Mariquita? — chiese il pescatore, stupito per quella parola.
— Non lo so....
— Temete l’incontro dei due cugini?
— Può essere.
— Eh! Non ci saremo anche noi?
— Sì, lo so, sono amici devoti quelli che abbiamo imbarcati, ma gli altri, quelli di Piotre?
— Non sono che sei, più il comandante.
— E devoti tutti a lui.
— E noi siamo in egual numero e non da meno da loro, — disse il pescatore, abbassando la voce.
— Sii prudente, papà Pardoe.
— Non dubitate di me, e nemmeno degli altri. Sono orsi i marinai di Piotre, taciturni come il loro padrone, ma non credo che siano cattivi camerati, e poi quando saremo arrivati laggiù li sorveglieremo.
Ecco il momento terribile: Piotre lancia la sua baleniera nel canale. Ha dell’audacia e del fegato quell’uomo! Parola da marinaio, non ho mai veduto un comandante più valente di lui! —
La Quiqua stava per cacciarsi fra le montagne natanti. Dinanzi ad essa si delineava un canale non più largo di quindici o venti metri, che serpeggiava fra banchi ed ice-bergs di moli enormi i quali spinti dal vento e risospinti dalle onde, ora si stringevano minacciando da un momento all’altro di chiudere il canale ed ora si allargavano.
Non ci voleva che un uomo audace come Piotre per cac-