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152 | Capitolo XI. |
della flotta argentina, — rispose la giovane con voce più raddolcita. — Vi ho sempre creduto leale e vi credo ancora tale. —
Piotre respirò a lungo e la sua fronte, che si era abbuiata, si rasserenò.
— Vi credo, — disse. — Perdonatemi, Mariquita, ma che cosa volete? Talvolta divento ingiusto e fors’anche cattivo e senza volerlo.
Non temete, noi passeremo attraverso i ghiacci anche per provarvi che io non ho che un solo desiderio; quello di compiere, per quanto lo consentano le mie forze, la missione che ho assunta e salvare Alonzo.
— Siate prudente.
— Lo sarò, Mariquita, e non giuocherò la partita se non quando avrò la certezza di vincerla.
Il canale che ho scorto mi è sembrato abbastanza largo per farvi passare la mia nave, e se dovesse rinchiudersi, sapremo tornare indietro a tempo.
D’altra parte quelle montagne non si sono ancora saldate e possono, coi loro movimenti, aprire altri canali.
A posto di manovra i miei uomini e si preparino i buttafuori! —
Guardò ancora una volta i ghiacci, tracciando già col pensiero la rotta che doveva tenere, poi andò a collocarsi alla barra del timone, volendo guidare di suo proprio pugno la Quiqua.
I primi ghiacci cominciavano già ad irrompere nel golfo, minacciando di urtare la baleniera di Piotre. Erano grossi banchi, non troppo solidi avendo dovuto subire le strette delle gigantesche montagne natanti, le quali avevano prodotto delle larghe fenditure; pure potevano causare qualche malanno al veliero.
Qualche foca se ne stava tranquillamente sdraiata sul-