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Sull'Atlantico 151


— La mia non è quella di Alonzo, — rispose il baleniere, con accento un po’ beffardo e senza guardarla.

— Non fate troppo a fidanza colla robustezza del vostro legno, signor Piotre, — disse papà Pardoe. — Ho veduto delle navi quattro volte più grosse della vostra venire schiacciate come fossero delle nocciole.

— Ma non vi ero io a bordo, — rispose Piotre, con orgoglio.

— L’uomo, per quanto audace ed esperto, si trova talora impotente contro quei colossi. —

Il baleniere alzò le spalle senza rispondere.

Levò da una tasca un cannocchiale, lo puntò verso l’uscita del golfo e osservò a lungo, senza che un muscolo del suo volto tradisse la menoma apprensione.

— Sì, — disse poi, abbassando l’istrumento. — Hanno chiuso lo sbocco di Possession, ma ho veduto un canale e noi ci cacceremo dentro quello.

— E se si chiudesse? — chiese il signor Lopez. — Pensateci, signor Piotre, perchè quei ghiacci si spostano continuamente e qualcuno è anche caduto.

— E siete responsabile della vita di noi tutti, — disse Mariquita, con una certa ironia. Piotre impallidì leggermente.

— Non avreste fiducia in me? — chiese.

— Anzi ne ho molta, Piotre, — rispose Mariquita, un po’ pentita d’aver ferito l’orgoglio del marinaio. — Volevo dirvi di non commettere imprudenze e di non compromettere per noi la vostra nave.

— Sì, perchè io sarei capace di lasciarla fracassare per non condurvi al capo Horn. È questo il vostro pensiero, è vero signora?

— No Piotre, un simile sospetto non mi è mai venuto in mente. Sarebbe troppo offensivo per un antico ufficiale