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In mezzo ai ghiacci 117


— Non sapete che Piotre due o tre volte ha tentato di abbordare e di tagliare in due la nave del suo rivale?

— Sì, me lo hanno raccontato e perciò io sono assai sorpreso che Piotre, dopo d’aver tentato di sopprimere il suo rivale, abbia ora accettato di andare a salvarlo.

— Non avrà saputo resistere alle preghiere di vostra figlia. Piotre è un orso, un semi selvaggio, di temperamento cupo e taciturno, eppure in fondo non deve essere cattivo.

E poi mi hanno detto che prima di ricevere quel rifiuto di Mariquita, non era così.

— Lo so, — rispose il signor Lopez. — Egli era il più brillante ed il più baldo ufficiale della flotta argentina e anche il più ammirato dalle belle di Buenos Ayres. Peccato che sia diventato ora così ruvido e così cupo.

Forse rimpiange quei tempi lontani.

— È stata Mariquita, signor Lopez.

— Credi che l’ami ancora?

— Sempre.

— Ciò m’inquieta assai.

— E perchè signor Lopez?

— Ho paura che egli si sia arreso alle preghiere di Mariquita con uno scopo segreto.

— Quale?

— Di approfittare di qualche fortunata occasione per far sparire il suo rivale, prima che torni a Punta Arenas.

— Questo sospetto è nato anche nel mio cuore, signor Lopez, — disse il vecchio baleniere. — Ci saremo anche noi quando ritroveremo il signor Alonzo, supposto che sia ancora vivo e non lo lasceremo un solo istante.

Se Piotre vorrà tentare qualche tradimento, troverà sulla sua strada anche me e giuro che il mio coltello non rimarrà inoperoso nella sua guaina.