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In mezzo ai ghiacci 111

Novembre del 1520 le sue tre navi, essendosi la S. Giacomo fracassata sulle coste della Patagonia, solcano le acque dell’oceano Pacifico.

Il grande navigatore non doveva però, rivedere la Spagna, nè tutte tre le navi superstiti tornare in Europa.

In un conflitto avuto cogl’indigeni di Sandwik veniva barbaramente trucidato con un colpo di lancia e una sola caravella riusciva a compiere il giro del mondo, la S. Maria, condotta da Cano e montata dallo istoriografo italiano Pigafetta.

La grande scoperta non ebbe un effetto immediato, anzi ci vollero ben tre anni prima che la Spagna pensasse ad occuparsene e con poca fortuna. Infatti mandatevi sette navi al comando di Garcia da Lopes, venivano assalite da una così furiosa tempesta che tre sole riuscivano a salvarsi, raggiungendo due i porti del Messico e l’ultima le Filippine.

Solo molto più tardi furono stabilite delle colonie per assicurare alla Spagna il possesso dello stretto, reputato di sì grande importanza e che poi fu a poco a poco abbandonato in causa delle difficoltà che vi incontravano le navi, le quali anche oggidì preferiscono allungare il viaggio e passare al sud del capo Horn.

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La Quiqua cominciava a provare per tempo i pericoli che offre lo stretto magellanico durante la stagione invernale.

Aveva appena superate con fortuna le scogliere di Santa Marta, quando si trovò improvvisamente dinanzi ad un enorme banco di ghiaccio che s’avanzava fra il Capo Negro e le secche di Tichon e di Tubun, ingombrando quasi tutto il canale.

La marea che montava, lo spingeva innanzi con una no-