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Il carcame d'una balena | 11 |
— Carraco!... Vediamo! —
Il vecchio baleniere, con un ultimo sforzo ed aiutato anche da José, era riuscito a raggiungere la cima dello scoglio il quale, essendo altissimo, dominava un vasto tratto d’oceano e anche la punta settentrionale che chiudeva il porto di Stokes.
— Dov’è questa balena? — chiese.
— Laggiù, non la vedete? — rispose il minatore, tendendo un braccio verso l’occidente. — Guardate, passa in questo momento al largo della punta e pare voglia andarsene verso Grofton.
— Che sia invece la carcassa d’una nave?
— Ho gli occhi ancora buoni, quantunque bruciati dalla polvere. È una vera balena, e morta; vedo che ha due ramponi confitti nei fianchi.
L’ho veduta nel momento in cui un’onda la rialzava e sono sicuro di non essermi ingannato. —
Il vecchio baleniere si spinse fino sull’orlo estremo della rupe e lanciò un rapido sguardo sull’oceano, che al largo era percorso da grosse ondate spumeggianti, le quali correvano ad infrangersi, con mille muggiti, contro le coste dell’isola della Desolazione.
— Non hai preso abbaglio, tu? — chiese.
— No, Pardoe, — rispose l’interrogato. — Sono dieci minuti che io la osservavo.
— Dove si trova, ora?
— Dietro quella scogliera.
— E tu hai veduto due lance?
— Sì, ve lo giuro.
— Non occorre che tu giuri, — disse il vecchio. — Tu hai sempre avuto buoni occhi, Morales, e sei stato marinaio al pari di me. Se si tratta veramente d’una balena morta, noi ce ne impossesseremo e tutti i minatori avranno la loro parte.