Pagina:Salgari - La capitana del Yucatan.djvu/73


Una spedizione a terra 71

cuni pollici, che invece d’alzarsi diritte dal fondo paludoso, formano delle reti inestricabili, aggrovigliandosi ai rami nodosi e contorti del pari e che corrono in tutte le direzioni possibili ed immaginabili.

Sono piante acquatiche, che crescono tanto alla foce dei fiumi quanto sulle spiagge del mare, senza soffrire, permettono però di sbarcare egualmente, se si ha la precauzione di appoggiare i piedi su quelle molteplici radici, le quali formano una specie di strato solido.

Sono però pericolose per i miasmi che tramandano in causa della decomposizione del fogliame, miasmi che producono febbri terribili e sovente anche il romito prieto.

In mezzo a quella lussureggiante vegetazione, si vedevano volteggiare delle bande di superbi fiammanti, o meglio di fenicotteri, i più strani, e nel medesimo tempo i più belli uccelli delle paludi.

L’immaginazione più fantastica non potrebbe creare un volatile più singolare del fiammante. Figuratevi due gambe lunghissime, munite di dita palmate come quelle delle anitre, sostenenti un corpo relativamente piccolo per simili sostegni, con ali mediocri e coda breve e coperto di penne d’uno splendido color rosa carminio, che lungo le ali diventa d’un superbo color rosso corallo o rosso fuoco.

Il collo poi è qualche cosa di ridicolo, lungo e secco, con una testa ancora più stravagante, munita d’un becco grande che a metà si ripiega bruscamente come se fosse spezzato, e che sembra sia sempre lì per cadere, essendo curvato in basso.

Una ventina di quegli uccelli, invece di volare al disopra dei paletuvieri, si vedevano allineati su di un banco che la bassa marea aveva lasciato scoperto, con una regolarità da far invidia ad un picchetto di soldati. Con una mossa simultanea affondavano i loro becchi nel fango, in modo che la mandibola superiore si trovasse di sotto, per raccogliere i molluschi o le uova dei pesci.

La marchesa e Cordoba, dalla prora dell’yacht guardavano le piante acquatiche per scoprire l’uomo che aveva risposto al segnale, il quale non si scorgeva ancora. Udivano però di tratto in tratto, uno scrosciare di foglie ed un rompersi di rami entro il folto delle piante.

Un grido stridente, rassomigliante a quello che si cava da una trombetta, mandato da uno dei fiammanti, seguìto subito dalla fuga precipitosa dei pescatori, li avvertì che l’uomo atteso doveva essere ormai poco lontano.

— Ohe!... Della nave!... — gridò una voce.

— Vi aspettiamo — rispose Cordoba. — Gettate in acqua la scialuppa, voi. —

Mentre i marinai eseguivano prontamente l’ordine, alla estremità dei paletuvieri comparve un uomo, il quale s’avanzava len-